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Yoga

Vinyasa Yoga

Vinyasa Yoga

La pratica Yoga chiamata Vinyasa deve il suo nome e la sua esistenza dalla concretizzazione del suo stesso concetto. Vinyasa è una parola in lingua sanscrita ed è divisa in "Vi" che tradotto sta all'incirca "in modo speciale" e Nyasa cioè "posizionare". 
Componendo sta per "posizionare in modo/maniera speciale".
La concentrazione che ne risulta dal vinyasa ha radici nel fatto che noi vogliamo muoverci con il ritmo del respiro per muoverci nel modo più fluido possibile, il respiro diventa la nostra gui
da, il nostro amico fidato perché scandisce la nostra pratica. Parallelamente il corpo fisico si integra in sé e nel suo stesso respiro. È a questo punto che può nascere la magia vera, nel percepire che in quel preciso momento Noi siamo quel corpo, quel respiro, Noi siamo tutto quello che sentiamo. Si fa strada il fascino del momento presente, dell'adesso, luogo fatato dove non esiste altro che l'essenziale, il momento della meditazione in lento movimento, nel movimento che vive solo in funzione di sé stesso senza obiettivi o mete. Una prateria dove finalmente lo spazio mentale è occupato da un immenso nulla di pace.

A livello mentale questo succede, a livello fisico praticando costantemente si notano piccoli ma grandi cambiamenti.

 

Nello yoga il tempo non esiste più.. è così che la pratica aiuta, diventa carnefice, amica traditrice che ti sbatte in faccia chi sei senza scampo. 
È così che la pratica aiuta, diventa amante leale, dà onestà scende negli abissi del corpo e della percezione, si insinua negli angoli più bui della stanza più remota, nella torre più alta per inspirare e poi espirare quell'insignificante granello di polvere.. antico.  

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